Vitalizi, gli ex deputati non si arrendono: “Ecco la nostra proposta per risparmiare 20 milioni”

Annunciano nuove iniziative con eventuali appelli in sede europea e in Cassazione. Gli ex parlamentari contestano la sentenza con cui mercoledì il Collegio di Appello della Camera, la Cassazione di Montecitorio, ha respinto il ricorso che evita il taglio dei vitalizi e confermato invece il taglio delle pensioni per 800 ex.
Così l'associazione ex parlamentari torna all'attacco. Dopo aver definito tale sentenza "uno sgorbio giuridico", ora ha rilanciato sul piano politico, rendendo ufficiale una proposta presentata informalmente in primavera al presidente della Camera Lorenzo Fontana: quella di rinunciare all'adeguamento Istat dell'assegno pur di spalmare su tutti gli ex deputati la sforbiciata dei vitalizi, che oggi ricade solo su 800 dei 3.300 ex deputati. La proposta illustrata farebbe risparmiare quasi 20 milioni alla Camera.
Il presidente dell'Associazione ex parlamentari, Peppino Gargani, egli stesso giurista ed ex membro del Csm, ha messo in dubbio che gli organi giurisdizionali interni alla Camera abbiano agito come tali, seguendo semmai logiche politiche. Ai loro occhi ne ha dato conferma Giuseppe Conte, che ha parlato di "vittoria politica".
Esaurita la giurisdizione interna gli ex parlamentari puntano alla via politica, quella che nel 2018, sotto la presidenza di Roberto Fico, ha avviato il taglio dei vitalizi con una delibera, la (14/2018), che è stata in parte intaccata da varie sentenze dei tribunali interni di Montecitorio. Tali sentenze hanno "salvato" gli ex deputati più anziani, lasciando a quelli relativamente più giovani il peso dei tagli. Di qui il ricorso, rigettato mercoledì.
Peraltro la sentenza, come essa stessa spiega, è arrivata dopo che ben 250 ex nel frattempo sono deceduti (tra essi Guido Bodrato, l'ex segretario del Psdi Giorgio Carta, i radicali Roberto Cicciomessere e Gianfranco Spadaccia, l'ex segretario del Pri Francesco Nucara, l'ex ministro Giancarlo Tesini, Giulio Santagata, Antonio La Forgia, Paolo Pillitteri, Carlo Tognoli, Ugo Intini, l'ex ministro Aristide Gunnella), ed è deceduto anche uno degli avvocati patrocinatori, Felice Besostri. La proposta illustrata farebbe risparmiare quasi 20 milioni alla Camera (19,98 secondo il Bilancio interno che sarà discusso in settimana in aula) a fronte della rinuncia a futuri ricorsi. Offerta interessante perché nel Bilancio interno si è dovuto creare un Fondo con l'accantonamento di 113 milioni, nel caso di sconfitta in nuovi futuri ricorsi. E gli ex hanno intenzione di farlo alla Corte europea dei diritti dell'uomo. La parola passa dunque alla politica e al presidente Lorenzo Fontana al quale si stanno appellando.
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